venerdì 2 agosto 2013

I lupi amano la gioia




Per quel che riguarda il luogo, il bosco è dappertutto: in zone disabitate e nelle città, dove il Ribelle vive nascosto oppure si maschera dietro il paravento di una professione.
Il bosco è nel deserto, il bosco è nella macchia.
Il bosco è in patria e in ogni luogo dove il Ribelle possa praticare la resistenza.
Ma il bosco è soprattutto nelle retrovie del nemico stesso.
Egli conosce bene i campi da lavoro forzato, i nascondigli degli oppressi, le minoranze in attesa che scocchi l’ora fatale.
Conduce la sua guerriglia lungo i binari e le vie di rifornimento, minaccia ponti, cavi e depositi.
La sua presenza obbliga a sparpagliare le truppe di copertura, a moltiplicare le postazioni.
Il Ribelle organizza la rete di informazioni, il sabotaggio, la diffusione delle notizie tra la popolazione.
E si ritrae nell’anonimato e nelle zone impervie per riapparire non appena il nemico dia segnali di cedimento. Egli diffonde una continua agitazione, provoca il panico notturno.
Il Ribelle non dispone di grandi mezzi di combattimento, ma sa come mettere a segno un colpo audace per distruggere armi che valgono milioni: ne conosce le debolezze tattiche, i punti di minore resistenza, l’infiammabilità.
Inoltre, più liberamente della truppa, può scegliere il luogo dell’azione e stabilirsi dove valuta che un minimo di forze sia sufficiente a provocare guasti ingenti - ai valichi, lungo le arterie che traversano terreni accidentati, in posizioni molto distanti dalle basi...

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