giovedì 2 gennaio 2014

La libertà è unità nella diversità.

Non ho affatto la pretesa di imporre le mie opinioni sugli altri. Non vengo dal nuvoloso Sinai. Non cammino accompagnato da fulmini e tuoni. Non sono stato inviato dall’autocrate di tutto l’universo per rivelare la sua parola ai suoi umili sudditi e pubblicare l’ukase imperiale dei suoi comandamenti. Io vivo nel profondo della società; ho attinto dai pensieri rivoluzionari, e li riverso fuori, squarciando le tenebre. Sono un ricercatore della verità, un corridore del progresso, un sognatore dei lumi. Ambisco alla felicità e ne evoco l’ideale. Se questo ideale vi sorride, fate come me, amatelo. Se trovate in lui dei difetti, correggeteli. Se non vi piace, credete in altro. Io non sono esclusivista, e abbandonerei volentieri il mio per il vostro, se il vostro mi sembrasse più perfetto. Semplicemente, io non vedo che due grandi figure possibili; si può modificarne l’espressione, ma non bisogna cambiarne i tratti: l’assoluta libertà o l’autorità assoluta. Io ho scelto la libertà. L’autorità, è stata vista all’opera, e le sue opere la condannano. È una vecchia prostituta che non ha mai insegnato che depravazione e mai causato che morte. La libertà non si è ancora fatta conoscere che per il suo timido sorriso. È una vergine che il bacio dell’umanità non ha ancora fecondato; ma che l’uomo si lasci sedurre dal suo fascino, dia tutto il suo amore, ed ella partorirà presto generazioni degne del grande nome che porta.

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