sabato 20 luglio 2013

Non dimentichiamo.

"Se non senti in te la forza, se le tue forze sono appena sufficienti per mantenere la tua vita grigiastra, monotona, senza impressioni vivaci, senza grandi gioie, ma anche senza grandi sofferenze, ebbene, attieniti ai semplici princìpi dell'equità ugualitaria. Nelle relazioni ugualitarie troverai la maggiore quantità di felicità possibile, considerate le tue forze mediocri. Ma se senti in te la forza della gioventù, se vuoi vivere e gioire della vita intera, piena, straripante – cioè conoscere la maggiore gioia che un essere vivente possa desiderare – sii forte, sii grande, sii energico in tutto ciò che farai. Semina la vita intorno a te. Osserva che ingannare, mentire, intrigare, fare il furbo significa avvilirti, farti piccino, riconoscerti debole precocemente, fare come lo schiavo dell'harem che si sente inferiore al suo padrone. Fallo, se vuoi, ma sappi fin d'ora che l'umanità ti considererà piccolo, meschino, debole, e ti tratterà di conseguenza. Non percependo la tua forza, ti tratterà come un essere che merita compassione – null'altro che compassione. Non prendertela con l'umanità, se sei tu stesso a paralizzare la tua forza d'azione. Sii forte, invece. E ogni volta che vedrai una ingiustizia o l'avrai commessa – una iniquità nella vita, una menzogna nella scienza, o una sofferenza imposta dall'altro – rivoltati contro l'iniquità, la menzogna e l'ingiustizia. Lotta! Più sarà intensa la lotta e più sarà intensa la vita. E allora avrai vissuto, e per un'ora di questa vita non darai anni di vegetazione nella putredine d'un pantano. Lotta per permettere a tutti di vivere questa vita ricca e straripante, e sarai certo di trovare in questa lotta delle gioie così grandi, che non ne troverai di simili in nessun'altra attività. Questo è tutto ciò che può dirti la scienza morale. A te scegliere."

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