Berna, 2 gennaio 1947
Cara,
Non pensare che
una persona abbia tanta forza da condurre una specie di vita e
continuare a essere la stessa. Perfino tagliare i propri difetti può
essere pericoloso, non si sa mai quale sia il difetto che sorregge il
nostro edificio intero. Non so come spiegarti la mia anima. Ma quello
che vorrei dire è che le persone sono molte preziose, e che solo fino a
un certo punto possono rinunciare a se stesse e consegnarsi agli altri e
alle circostanze. Dopo che una persona ha perduto il rispetto verso se
stessa e verso le proprie necessità — rimane una specie di straccio.
Avrei tanto voluto essere vicina a te e chiacchierare e raccontare
esperienze mie e di altri. Avresti visto che ci sono certi momenti in
cui il primo dovere da compiere è in relazione a se stessi. Da parte
mia, non avrei voluto raccontarti come sono oggi, perché mi pareva
inutile. Volevo semplicemente raccontarti il mio nuovo carattere, un
mese prima di tornare in Brasile, in modo che lo sapessi. Ma spero,
sulla nave o sull’aereo che ci porterà di ritorno, di trasformarmi
istantaneamente nell’antica che ero, e forse non sarebbe necessario
raccontarlo. Cara, quasi quattro anni mi hanno trasformata molto. Dal
momento in cui mi sono rassegnata, ho perso tutta la vivacità e ogni
interesse per le cose. Hai mai visto come un toro castrato si trasforma
in un bue? Lo stesso si può dire di me... e mi pesa il duro confronto...
Per adattarmi a ciò che era inadattabile, per vincere le mie ripulse,
ho dovuto tagliare le mie catene — ho tagliato in me la forma che
avrebbe fatto male agli altri e a me. E con questo ho tagliato anche la
mia forza. Spero che tu non mi veda mai così rassegnata, perché è quasi
ripugnante. Spero, sulla nave che mi porterà di ritorno, al solo
pensiero di vederti e di riprendere un po’ la mia vita — che non era
meravigliosa ma era una vita — di trasformarmi interamente.
Un'amica, un giorno, mi ha fatto coraggio, così diceva, e mi ha domandato: "Eri
molto diversa, no?" Lei mi trovava ardente e vibrante, e quando mi ha
incontrata si è detta: o questa calma eccessiva è un atteggiamento o lei
è cambiata tanto da apparire quasi irriconoscibile. Un’altra persona ha
detto che io mi muovo con la lassitudine di una donna di cinquant’anni.
Tutto questo tu non lo vedrai né avvertirai, così voglia Dio.
Non ci sarebbe
bisogno di dirlo, allora. Ma non ho potuto far a meno di volerti
mostrare ciò che può accadere a una persona che è scesa a patti con
tutti, e che si è dimenticata che il nucleo vitale di una persona va
rispettato. Ascolta: rispetta anche ciò che c’è di cattivo in te — per
amor di Dio, non volere fare di te una persona perfetta — non copiare
nessuna persona ideale, copia te stessa — è questo l’unico modo di
vivere.
Giuro su Dio
che, se è vero che esiste un cielo, una persona che si sia sacrificata
per vigliaccheria — sarà punita e andrà all’inferno. Sempre che una vita
tiepida non venga punita proprio per questa tiepidezza. Prendi per te
quello che ti appartiene, e quello che ti appartiene è tutto ciò che la
tua vita esige. Sembra una vita amorale. Ma ciò che è veramente immorale
è avere rinunciato a se stessi. Spero in Dio che tu mi creda. Mi
piacerebbe perfino che, a mia insaputa, tu mi vedessi e assistessi alla
mia vita. Io sarei una lezione per me stessa. Vedere cosa può succedere
quando si patteggia con la comodità d’anima.
Tua Clarice
Traduzione di Adelina Aletti
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