sabato 10 giugno 2017

Pane e ... immaginazione

Creare un legame è una questione di artigianato, di arte, è lavoro di bottega creare qualcosa che sia bello e che duri nel tempo, non si può improvvisare, non si può definirsi bravi così, di punto in bianco, che ti svegli e decidi che vuoi creare un legame ed esci per strada e becchi una persona che ti interessa e bam crei un legame e tutto va bene e tutti sono felici e fine della storia. Che se fosse tutti non ci sarebbe un cazzo da scrivere, che ci facciamo qui a battere dita su tastiere virtuali ad accanirci su passati e su storie che non hanno avuto il giusto inizio, la giusta fine, dannazione non hanno avuto neanche il giusto percorso in mezzo, di giusto c'era solamente il fatto che non potevano durare, queste storie, erano palazzi con le fondamenta di marzapane, dolci finchè ti pare ma che ti fanno venire il diabete prima di crollare, erano sedie a tre gambe, capolavori di arte moderna pieni di significati da osservare da lontano da invivibili nel quotidiano, non erano niente ed erano tutto, quelle storie per cui si scrive così tanto ma si fa così poco. E l'amore, quello terra terra, è lavoro di bottega, devi fare l'apprendista ed osservare qualcuno all'opera che crea il suo legame, e poi imitare quella creazione, fare un passo dopo l'altro, sbagliare ma capire di avere sbagliato e soprattutto capire cosa hai sbagliato per poi non farlo più quell'errore, per poi mettere da parte quel progetto, prenderne le parti belle e scartare quelle brutte, farti venire i calli alle mani ed al cuore per aver troppo utilizzato entrambe, che solo quello è il modo per capire se una persona sa fare il suo lavoro, guardarne i calli, che anche se la mano ti sembrerà brutta da toccare è una mano che ha una storia, ed anche se quel cuore ti sembrerà incapace di amare è forse quello meno propenso a rompersi se non sarai attento e ti scivolerà di mano. Ma chi osservi per imparare come si crea una storia? Osservi chi hai accanto, osservi i tuoi amici, ma più di tutti osservi i tuoi genitori, parti sempre da lì per imparare da qualcosa, la bottega è la vita ed i maestri stanno nella tua famiglia. E se vuoi imparare come si crea una storia, come si ama, osservi loro, prendi esempio da loro, e poi imiti quello che loro hanno fatto, e lì il problema nasce e si fa complesso, che se loro non hanno saputo apprendere bene dai loro maestri cosa ti potranno mai mostrare? Una storia incasinata, disfunzionale, un palazzo pieno di crepe con le pareti piene di macchie, magari riempite di quadri e di regali per camuffarle, magari pieno di biglietti d'aereo e di treno di tutte le vacanze fatte per abitarla il meno possibile, quella relazione lì, per estraniarsi da essa, e quell'amore che tu stai osservando per imitarlo è una casa piena di roba ma vuota di gente, di pensieri, di vita, e le case piene di oggetti ma vuote di vita fanno crescere persone attaccate alle cose ma senza qualcosa a cui aggrapparsi davvero, ed è davvero un casino, che se capisci che sei nei guai se continui a seguire quegli esempi inizi a guardarti altrove, a cercare la bottega da cui imparare ad amare in tutto ciò che hai nei pressi. E lo cerchi nelle canzoni, lo cerchi nei libri e lo cerchi nei film il modo giusto di amare, e questo è un errore ancora più grosso, che le storie che si trovano lì dentro sono palazzi senza proporzioni, sono case con le finestre enormi e le porte minuscole, ci puoi vedere tutti i mondi possibili da quelle finestre ma non sei in grado di uscire da quelle porte una volta che ti sei costruito la casa, e poi se tutti leggono gli stessi libri ed ascoltano le stesse canzoni impareranno tutti la stessa forma d'amore, ed ogni storia dovrà essere quella storia, ogni amore dovrà essere quell'amore, e neanche con una fotocopiatrice riusciresti a crearli così perfettamente uguali, amori che sembrano mobili ikea assemblati male perchè quella bottega non hai mai finito di frequentarla, non hai mai imparato dai tuoi errori ma hai semplicemente cercato maestri diversi da cui poteri sbagliare in maniera sempre più artistica e sempre meno pratica, e finisci con una storia incasinata sproporzionata piena di oggetti quadri e colori in cui non puoi abitare, che tutti osservano ed ammirano per quante cose possiede, ma che non ha neanche un letto dove poterti far dormire la notte. Che l'amore è davvero roba di bottega, ci devi passare gli anni a fare tentativi, non puoi sperare che le cose vengano fatte di fretta e bene, non è un fast food l'amore, è una di quelle case che ti fai dalle fondamenta, che costruisci prendendo l'esempio di quella di tuo padre e tua madre, che alla fine tu sei qui perchè prima di mandare tutto a puttane loro si riuscivano ancora a sorridere al mattino, ed allora quella casa va bene, va soltanto adattata alle tue esigenze, ma deve essere tua, non quella di mille altri, nè quella copiata da un libro e ricalcata su una canzone, altrimenti non saprai mai se devi aggiungere stanze o cambiare i mobili. La mia ha le pareti bianche, molti libri, d'inverno è calda ed ha un letto comodo. E la sto costruendo ogni giorno, come viene viene.

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