venerdì 9 novembre 2012

Proibire

PER ORDINE DEL PODESTA' SONO PROIBITI TUTTI I RAGIONAMENTI.


Berardo provvide ad affiggere il cartello, in alto, sulla facciata della cantina. La sua condiscendenza ci sbalordiva assai. Come se il suo atteggiamento non fosse già abbastanza chiaro, Berardo aggiunse:

"Adesso, guai a chi tocca quel cartello" e continuò "Quello che il podestà ordina da oggi, io l'ho sempre ripetuto" aggiunse Berardo "Coi padroni non si ragiona, questa è la mia regola. Tutti i guai dei cafoni  vengono dai ragionamenti. Il cafone è un asino che ragiona. Perciò la nostra vita è cento volte peggiore di quella degli asini veri, che non ragionano. L'asino irragionevole porta 70, 80, 90, 100 chili di peso; oltre non ne porta. L'asino irragionevole ha bisogno di una certa quantita di paglia. Tu non puoi ottenere da lui quello che ottieni dalla vacca, o dalla capra, o dal cavallo. Nessun ragionamento lo convince. Ma il cafone invece, ragiona. Può essere persuaso a dar la vita per il suo padrone. Può essere persuaso ad andare in guerra. Può essere persuaso che nell'altro mondo c'è l'inferno benchè lui non l'abbia mai visto. Vedete le conseguenze. Guardatevi intorno e vedete le conseguenze"

Per noi quello che Berardo diceva, non era tanto una novità. Ma Innocenzo La Legge era atterrito

"Un essere irragionevole non ammette il digiuno. Dice se mangio lavoro, se non mangio non lavoro" continuò Berardo. Pensa dunque un pò se gli ottomila uomini che coltivano il Fucino, invece di essere asini ragionevoli, cioè addomesticabili, cioè convicibili, cioè esposti al timore del potente, del prete, del giudice, fossero invece veri somari, completamente privi di ragione. Il principe potrebbe andare per elemosina. Tu sei venuto qui, o Innocenzo e tra poco, nella via buia, farai ritorno al capoluogo. Che cosa può impedire a noi di accopparti? Rispondi."

Innocenzo avrebbe voluto balbettare qualche cosa, ma non potè; era livido come uno straccio.

"Ce lo può impedire" continuò Berardo " il ragionamento delle possibili conseguenze. Ma tu, di tua mano, hai scritto su quel cartello che da oggi, per ordine del podestà sono proibiti i ragionamenti. Tu hai rotto il filo al quale era legata la tua incolumità."

Nessun commento: