martedì 7 agosto 2012

Nemico Pubblico

In un mondo di telefonini, Internet shopping e missili teleguidati è difficile  immaginare bande di rapinatori scorrazzare  liberamente  per gli  Stati Uniti.
Sembrano storie del selvaggio West, ma non lo erano.
era il 1933, otto anni prima di Pearl Harbor, dodici da Hiroshima, ventitrè  da Elvis e trentasei  da Woodstock.
Nonostante gli apparenti contrasti, il Paese  non era tanto diverso da oggi.
Le telefonate interurbane  erano la normalità,  così come  lo era il trasporto urbano  aereo. Uomini e donne si vestivano più o meno  come ora , l'unica differenza  di spicco  era una predilezione  per i cappelli ( uomini  con eleganti Borsalino di feltro o briosi cappelli di paglia, donne del bel mondo con increspati  copricapi di pizzo e ragazze  con semplici cappelli  da pescatore, calcati bassi sull'immancabile frangetta).
Hollywood dominava  la cultura popolare ; film come Frankstein, il primo Tarzan e la Tragedia  del Bounty sbancavano il botteghino.
La radio era diffusa, ma solo metà delle famiglie possedeva un apparecchio.
Ciò che distingueva  quei primi mesi del 1933 dai nostri giorni  era che molti americani  non avevano il denaro  per permettersi tutto questo.
Il crollo della Borsa del 1929 era degenerato in una depressione economica.
Centinaia di migliaia di persone avevano perso il lavoro . In seguito, quella primavera sarebbe stata  vista come il momento  in cui si toccò il fondo.
Baraccopoli  fangose si estendevano lungo le rive del Potomac, sotto i ponti e i viadotti  di New York, Chicago, Boston, San Francisco.
Migliaia  di famiglie , con un esercito  di bambini, girovagavano  per il Midwest sui vagoni  ferroviari, ciondolando  di città in città a caccia  di una vita migliore  che non esisteva da nessuna parte .

A Washinghton c'erano state  manifestazioni, alcune violente, scene di soldati e carri armati  che respingevano folle di disperati in cerca di lavoro.
La popolazione era furiosa.
Dava la colpa al governo.
Dava la colpa alle banche...

Nessun commento: