martedì 26 marzo 2013

da" L'Ideale e la Gioventù"

Non è in questa maniera barbara che noi immaginiamo­ le prove di valore che saranno applicate in futuro ai giovani per il loro ingresso nella vita di uomini maturi, ma ci sembra in armonia con l'umana natura che nel periodo­ dell'adolescenza in fiore, del vigore ben sviluppa­to e dell'amore non calcolatore, i giovani possano dimostrare­ nella maniera più brillante di quale stoffa siano fatti attraverso atti di coraggio, sacrificio e devozione. Se soltanto la pubblica opinione li incoraggia nessuna azione apparirà troppo difficoltosa per la loro audacia. Appelliamoci unicamente alla loro più alta natura ed essi risponderanno pienamente. Durante la guerra ame­ricana le ragazzine dell'Oberlin College dissero ai giovani: "Andate, unitevi all'esercito", e cento undici studenti andarono alla guerra, non uno rimase. Che cosa non potremmo realizzare con queste fonti prodigiose di forza sostenuta dall'entusiasmo? Quando i giovani non avranno più a lungo lo schifoso guadagno nel corrompe­re alla fonte stessa le loro ambizioni di muoversi libera­mente incontro al loro ideale, senza il disgusto di dover disprezzare se stessi e la loro opera, quando un applauso generale li incoraggerà alla devozione, quale sarà l'auda­ce impresa davanti alla quale si tireranno indietro? Domanderemo loro di andare al polo antartico? Ci andranno.­ Di esplorare il mare nei sottomarini e di disegnare una carta delle profondità? Lo faranno. Di trasformare il Sahara in un giardino? Quello sarà per loro un lavoro faticoso­ fatto per passione. Di fare il loro tirocinio in viag­gi,esplorazioni, studio delle scoperte? Il loro duro lavo­ro sarà immerso nel piacere. Di trascorrere gli anni tra la giovinezza e il matrimonio nell'educazione dei bambini, nella cura dei malati? Avremo milioni di maestri e infer­mieri che prenderanno magnificamente il posto di mi­gliaia di soldati ora attivamente impegnati ad affilare le loro armi per lo scopo di uccidersi l'un l'altro. Tale è l'ideale che noi proponiamo ai giovani. Nell'in­dicare loro un futuro di solidarietà e altruismo diamo loro la nostra parola che in quel futuro ogni traccia di pessimismo sarà sparita dalle loro menti. "Donatevi". Ma "per donarvi, dovete appartenere a voi stessi".

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