"In ultima analisi, non è dunque un pugno di governanti quello che ci schiaccia, ma è l’incoscienza, la stupidità dei montoni di Panurgo che costituiscono il bestiame elettorale. Noi lavoreremo senza tregua in vista della conquista della “felicità immediata”, restando partigiani del solo metodo scientifico e proclamando con i nostri compagni astensionisti: L’ELETTORE, ECCO IL NEMICO! E adesso alle urne, bestiame!” Manifesto dei redattori del giornale francese “L’Anarchie”, 1906
mercoledì 4 dicembre 2013
Nel Giardino Incolto
Adesso c'è un giardino incolto
Senza più i soliti colori
Una foto mangiata dal tempo
Un albero spogliato dal vento
Un sole dopo il tramonto
Un fuoco dopo ch'è stato spento
E io sto qui ad aspettare
Che la tua voce torni a risuonare
Fossimo presi per incantamento
E invece stai rinchiuso in un tormento
Come una pietra senza più tempo
Te ne stai muto senza un lamento
Raggomitolato nel tuo letto
Con un pugno serrato nel petto
Vivere Sentire Costruire
Sopravvivere Creare Vivere
Hai abbandonato le parole
Tutti i tuoi libri e tutte le parole
Tutte quelle che avevi scritto
Indirizzandole a chissà chi
Abbandonate al di sopra del mondo
Abbandonate ad un pensiero
Nel buio più profondo e più oscuro
Stanno i tuoi ricordi e i tuoi pensieri
I dettagli più quotidiani
Il contorno della tua persona
Ed io sto qui ad aspettare
Che torni a risuonare il tuo pensiero
Nel verde di queste colline
Nel giardino che ti circonda
Quando questa nostra canzone
Smetterà di essere un sogno
Quando questo ricordo sarà
La forza di un nuovo ritorno.
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