martedì 17 dicembre 2013

Ella

Ci furono diversi nuovi arrivi, tra loro Ella. Aveva ricevuto una condanna federale e mi ha portato quello che mi mancava così tanto: la compagnia intellettuale di uno spirito affine. Le altre prigioniere erano gentili con me e non mi facevano mancare l'affetto, ma appartenevano a un mondo diverso. Avrei soltanto fatto pesare la loro mancanza di cultura se avessi esternato con loro le mie idee o discusso dei libri che leggevo. Ma Ella, anche se era ancora adolescente, condivideva la mia concezione della vita e dei valori. Era una figlia del proletariato che conosceva la povertà e il disagio, era forte e socialmente consapevole. Gentile e simpatica, era come un raggio di sole che portava allegria alle sue compagne di prigionia e grande gioia a me. Le donne volevano conoscerla ma lei era un enigma per loro. " Perchè sei qui" chiese una detenuta a Ella, " borseggio ?". " No." "Prostituzione?" "No." "Spaccio?" "No." rise Ella, " per nessuna di queste cose." "Be', che cos'altro avresti potuto fare per beccarti una condanna a 18 mesi?" "Io sono anarchica" replicò Ella. Alle altre sembrava strano che si potesse essere condannate solo per "essere" qualcosa.

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