"In ultima analisi, non è dunque un pugno di governanti quello che ci schiaccia, ma è l’incoscienza, la stupidità dei montoni di Panurgo che costituiscono il bestiame elettorale. Noi lavoreremo senza tregua in vista della conquista della “felicità immediata”, restando partigiani del solo metodo scientifico e proclamando con i nostri compagni astensionisti: L’ELETTORE, ECCO IL NEMICO! E adesso alle urne, bestiame!” Manifesto dei redattori del giornale francese “L’Anarchie”, 1906
giovedì 24 ottobre 2013
Emile Armand
L'individualista anarchico non è il futuro della società; agisce nel presente. Egli non può pensare di sacrificare il suo essere per la venuta di uno stato di cose che non può immediatamente godere. Il pensiero individualista non ammette equivoci su questo punto. E' in mezzo alla vecchia umanità, l'umanità di dominatori e dittatori di ogni genere, che la "nuova umanità" appare, prende forma, diventa. Gli individualisti sono rivoluzionari permanenti e personali: cercano di praticare, in se stessi, nella loro cerchia, nei loro rapporti con i loro compagni di idee, le loro concezioni particolari della vita individuale e di gruppo. Ogni volta che una delle caratteristiche della "nuova umanità" si impianta nei costumi, ogni volta che uno o più esseri umani, a loro rischio e pericolo, agiscono con parole o azioni, "la nuova umanità si realizza." Nel campo dell'arte, delle lettere, della scienza, dell'etica, del comportamento personale, anche in campo economico, si trovano persone che pensano e agiscono in contrasto con le abitudini, usi, pregiudizi e convenzioni della "vecchia società", e tentano di buttare giù il tutto. Nel loro tipo di attività, anche loro rappresentano la nuova umanità. Già gli individualisti ne prendono parte, con il loro modo di comportarsi nei confronti del vecchio mondo, perché rivelano in ciascuna delle loro azioni, la loro intenzione, la loro vittoria, la loro speranza di vedere l'individuo liberarsi dal vincolo della mandria, della mentalità della massa.
Si può sperare che dopo più di un flusso e riflusso di un triste tentativo di molti, l'umanità possa un giorno prendere la coscienza pratica della reciprocità, per l'anti-autoritarismo, per la soluzione individualista-anarchica, per la soluzione di eguale libertà?
Si può anticipare che, più illuminata, più educata, più informata, gli abitanti del nostro pianeta finalmente arriveranno a capire che né la coercizione, né il dominio della maggioranza, dell'élite, della dittatura di una classe autocrate o di una casta, sono in grado di garantire la felicità -cioè, di ridurre la sofferenza evitabile. E' il segreto del futuro. Ma, ottimisti o pessimisti a questo proposito, l'individualista anarchico non sarà da meno nel continuare a denunciare il pregiudizio che dà l'autorità statalista e la sua forza: la superstizione del governo necessario e vivere come se il pregiudizio e la superstizione non esistono.
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