Gaston Leval
Alla metà del mese di giugno cominciò in Aragona
l'attacco, su vasta scala e con metodi ancora sconosciuti.
Si
stava avvicinando il raccolto; con i fucili in mano, guardie della
tesoreria agli ordini dei comunisti fermavano lungo le strade gli
autocarri carichi di provviste e li conducevano ai loro uffici.
Un
po' più tardi le stesse guardie arrivarono in massa nei
collettivi e confiscarono grandi quantità di frumento, con
l'autorizzazione dei generali che avevano il quartier generale a Barbastro.
Poi,
nel mese di agosto, cominciarono gli attacchi aperti, al comando di Lister, con
truppe fatte ritirare dal fronte, a Belchite, a più di cinquanta
chilometri di distanza.
Il
risultato fu alla fine che il trenta per cento dei collettivi fu
distrutto completamente.
Ad
Alcolea, fu arrestato il consiglio municipale che dirigeva i
collettivi, e la gente che viveva all'ospizio fu buttata sulla strada.
A
Mas de la Matas, a Monzon, a Barbastro, dappertutto ci furono arresti.
Dovunque si
arrivò al saccheggio; furono svaligiati i depositi delle
cooperative e le loro scorte di grano, il mobilio fu fatto a pezzi.
Quando
il governatore dell'Aragona, nominato dal governo centrale dopo
lo scioglimento del Consiglio aragonese (che sembra esser stato il segnale
dell'attacco armato ai collettivi protestò, gli dissero di andare al
diavolo).
Il
22 ottobre, al congresso nazionale dei contadini, la delegazione del comitato regionale
dell'Aragona presentò un rapporto che si può riassumere così:
"Sono
stati arrestati più di seicento organizzatori di collettivi. Il governo ha
nominato dei comitati direttivi che si sono impadroniti dei depositi e ne
hanno distribuito a casaccio il contenuto.
Terra,
animali da tiro e utensili sono stati dati a singole famiglie o a
quei fascisti risparmiati dalla rivoluzione. Allo stesso modo è stato
distribuito il raccolto, gli animali allevati nei collettivi hanno
subito la stessa sorte, sono andati distrutti un gran numero di porcili
, stalle e latterie.
In
certi comuni come Bordon e Calaceite, sono state confiscate tutte
le sementi e i contadini non sono più in grado di coltivare la
terra".
Nessun commento:
Posta un commento