martedì 11 dicembre 2012

Ne' Franco ne' Stalin. Le collettività anarchiche spagnole nella lotta contro Franco e la reazione staliniana.

Gaston Leval 

Alla metà del mese di giugno cominciò in Aragona l'attacco, su vasta scala e con metodi ancora sconosciuti.
Si stava avvicinando il raccolto; con i fucili in mano, guardie della tesoreria agli ordini dei comunisti fermavano lungo le strade gli autocarri carichi di provviste e li conducevano ai loro uffici.
Un po' più tardi le stesse guardie arrivarono in massa nei collettivi e confiscarono grandi quantità di frumento, con l'autorizzazione dei generali che avevano il quartier generale a Barbastro.
Poi, nel mese di agosto, cominciarono gli attacchi aperti, al comando di Lister, con truppe fatte ritirare dal fronte, a Belchite, a più di cinquanta chilometri di distanza.
Il risultato fu alla fine che il trenta per cento dei collettivi fu distrutto completamente.
Ad Alcolea, fu arrestato il consiglio municipale che dirigeva i collettivi, e la gente  che viveva all'ospizio fu buttata sulla strada.
A Mas de la Matas, a Monzon, a Barbastro, dappertutto ci furono arresti.
Dovunque si arrivò al saccheggio; furono svaligiati i depositi delle cooperative e le loro scorte di grano, il mobilio fu fatto a pezzi.
Quando il governatore dell'Aragona, nominato dal governo centrale dopo lo scioglimento del Consiglio aragonese (che sembra esser stato il segnale dell'attacco armato ai collettivi protestò, gli dissero di andare al diavolo).
Il 22 ottobre, al congresso nazionale dei contadini, la delegazione del comitato regionale dell'Aragona  presentò un rapporto che si può riassumere così:
"Sono stati arrestati più di seicento organizzatori di collettivi. Il governo ha nominato dei comitati direttivi che si sono impadroniti dei depositi e ne hanno distribuito a casaccio  il contenuto.
Terra, animali da tiro e utensili  sono stati dati a singole famiglie o a quei fascisti risparmiati dalla rivoluzione. Allo stesso modo è stato distribuito il raccolto, gli animali allevati nei collettivi hanno subito la stessa sorte, sono andati distrutti un gran numero di porcili , stalle e latterie.
In certi comuni come Bordon e Calaceite, sono state confiscate tutte le sementi e i contadini non sono più in grado di coltivare la terra".

Nessun commento: