Scelgo l'indimenticato ed indimenticabile Léo Ferré per omaggiare il quasi dimenticato, ma altrettanto grande Giovanni Testori. Il primo, in quanto poeta, romanziere e chansonnier anarchico trova in questo blog una naturale collocazione; l'altro, di estrazione cattolica, con un forte, anche se travagliato, legame con la religione, che lo porterà negli ultimi anni della sua vita ad aderire a CL, sembra invece un po' "fuori luogo".
Sembra, appunto. Le etichette le lascio agli appassionati del genere.
XCVIII
A chi ci avrà deriso
e devastato
diremo: “siamo qui;
tutta la vita è già passata.
Che vale il vostro scherno,
il riso?
È grande, inesprimibile il silenzio
così che tutto in silenzio si compone
nella sola domanda che anche voi
a noi rilega.
Non abbiate pietà, ora,
né sdegno.
Si spegne ogni rumore,
il tempo non ha voce.
Se almeno qui
volete riconoscere l’amore
dovete perdonarci
nell’ombra che anche qui
getta la croce.”
Giovanni Testori - Da "L’amore" (1968)
A chi ci avrà deriso
e devastato
diremo: “siamo qui;
tutta la vita è già passata.
Che vale il vostro scherno,
il riso?
È grande, inesprimibile il silenzio
così che tutto in silenzio si compone
nella sola domanda che anche voi
a noi rilega.
Non abbiate pietà, ora,
né sdegno.
Si spegne ogni rumore,
il tempo non ha voce.
Se almeno qui
volete riconoscere l’amore
dovete perdonarci
nell’ombra che anche qui
getta la croce.”
Giovanni Testori - Da "L’amore" (1968)
Giovanni Testori
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