martedì 16 ottobre 2012

Veleno in una graziosa pillola...



Il tuo sguardo tattile scorre le pagine patinate

Stampate con bugie tattili di lucido smalto e trine

Ti dicono, “Dimentica te stessa, adornati, travestiti”, questa femminilità

di amabili e falsificate puttane

Lascia che io ti metta in guardia dalla loro fredda sensibilità

Ti raccoglieranno in una trappola di vetro

È il tuo riflesso tutto ciò che riconoscerai?

Quella bugia crudele ti fisserà dritta in faccia

Intrappolata nella nube fluida dell’abito nuziale

Ti diranno che il tuo amato deve possedere un fucile.

Sei tu la rassicurazione pornografica della sua virilità

Loro fanno affari con la carne, imprigionano con gli stracci

Labbra rosse, seta luccicante e sacche per cadaveri

Gambe depilate contro le vesciche delle bruciature di napalm

Voglio violentare la consistenza del tuo pelo vellutato

In quella foschia un bambino scoraggiato combatte per l’aria

Rispetto alla ferita fragile, spappolata e sudata

La tua bellezza superficiale ha un suono oltraggioso

Come un cartellone pubblicitario glamour su un campo di battaglia

Almeno il papavero rosso sangue era lì per volontà naturale

Quel fiore che perfezionava la recinzione di filo spinato

Deve sentirsi offeso dalla vostra meschina profumata finzione

Proprio come me che trovo difficile toccarti ora

A te che hai traumatizzato il mio amore con dubbi appuntiti

Vorrei gentilmente rimuovere la maschera

È così difficile trovare acqua qui

In questa sterilità di disonestà e paura

Senza che tu accetti veleno in graziose pillole

Le tue schiavitù di abiti di seta e pizzi

Sono come bende su un cadavere bucato dai proiettili

Gli strati di consunte preziose imitazioni

Sono come quelli della storia che soffocano chi ancora non è nato.

Veleno, veleno, è solo veleno in una graziosa pillola...



da Penis Envy, 1981

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