I giovani, i giovani! Che
scrivono sui muri. Giovani
studenti, giovani operai, che
vanno in giro di notte, che
parlano di rivoluzione al telefono, nelle facoltà,
nei
reparti! Tonnellate di vernice rossa
per
insultarci. Lo so io
quello che
ci vorrebbe! Altro che la
squadra imbianchini per cancellare quest’ondata
eversiva, anti
autoritaria. […] I
nostri giovani colleghi devono
tornare a scuola, nelle università, nelle fabbriche devono
entrare e si facciano crescere la barba, i
capelli. Indossino
tute sporche
di grasso. Noi dobbiamo sapere
tutto, dobbiamo controllare tutto…
Servendoci
anche dei
nostri figli, se necessario.
"In ultima analisi, non è dunque un pugno di governanti quello che ci schiaccia, ma è l’incoscienza, la stupidità dei montoni di Panurgo che costituiscono il bestiame elettorale. Noi lavoreremo senza tregua in vista della conquista della “felicità immediata”, restando partigiani del solo metodo scientifico e proclamando con i nostri compagni astensionisti: L’ELETTORE, ECCO IL NEMICO! E adesso alle urne, bestiame!” Manifesto dei redattori del giornale francese “L’Anarchie”, 1906
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