Ma dimmi chi sono questi girovaghi,
questi anche un po'
Più fuggitivi di noi,
che fin da piccini
Un volere sempre scontento
incalza e torce.
ma per chi, per amore di chi?
Li torce, li piega
li intreccia li lancia
li butta li acchiappa;
come da un'aria oleata,
più liscia, piombano sul tappeto consunto,
liso dal loro eterno saltare, questo tappeto
perduto nell'Universo.
Posato lì come un impiastro, come se il cielo
Del suburbio avesse fatto male alla terra
In quel punto.
( vv.1-12)
Angelo ,
ma ci sarà una piazza
che noi non conosciamo
Dove, su tappeto indicibile
gli innamorati
che qui non giungono mai all'adempimento
potranno manifestare
le alte ardite figure
dello slancio del cuore,
le loro torri di gioia,
le scale che da tanto ,
dove sempre mancava terreno
s'appoggiavano soltanto l'una all'altra,
tremanti.
O, poterlo,
dinnanzi a innumerevoli
taciti morti spettatori d'intorno,
le getterebbero allora,
le loro ultime monete, sempre risparmiate
sempre nascoste,
che noi non conosciamo,
le monete sempre valide
della felicità alla coppia
che sorride finalmente davvero,
su tappeto pacato?
( vv.94-106)
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