lunedì 10 settembre 2012

Dalla " Quinta Elegia Duinese"


Ma dimmi chi sono questi girovaghi,

questi anche un po'

Più fuggitivi di noi,

che fin da piccini

Un volere sempre scontento

incalza e torce.

ma per chi, per amore di chi?

Li torce, li piega

li intreccia li lancia

li butta li acchiappa;

come da un'aria oleata,

più liscia, piombano sul tappeto consunto,

liso dal loro eterno saltare, questo tappeto

perduto nell'Universo.

Posato lì come un impiastro, come se il cielo

Del suburbio avesse fatto male alla terra

In quel punto.

( vv.1-12)




Angelo ,

ma ci sarà una piazza

che noi non conosciamo

Dove, su tappeto indicibile

gli innamorati

che qui non giungono mai all'adempimento

potranno manifestare

le alte ardite figure

dello slancio del cuore,

le loro torri di gioia,

le scale che da tanto ,

dove sempre mancava terreno

s'appoggiavano soltanto l'una all'altra,

tremanti.

O, poterlo,

dinnanzi a innumerevoli

taciti morti spettatori d'intorno,

le getterebbero allora,

le loro ultime monete, sempre risparmiate

sempre nascoste,

che noi  non conosciamo,

le monete  sempre valide

della felicità alla coppia

che sorride finalmente davvero,

su tappeto pacato?

( vv.94-106)

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