Già Stirner aveva voluto scalzare nell’uomo, dopo Dio stesso, ogni idea di Dio. Ma al contrario di Nietzsche, il suo è un nichilismo soddisfatto. Stirner ride nel vicolo cieco cui è ridotto Nietzsche si avventa contro i muri… Con Stirner il movimento di negazione che anima la rivolta sommerge irresistibilmente tutte le affermazioni… Persino la rivoluzione, soprattutto la rivoluzione, ripugna a questo rivoltoso… L’individualismo raggiunge così un vertice. È negazione di tutto ciò che nega l’individuo e glorificazione di tutto ciò che lo esalta… Così, sulle rovine del mondo, il riso desolato dell’individuo-re illustra la vittoria ultima dello spirito di rivolta. Ma a questo estremo, niente è più possibile tranne la morte o la resurrezione. Stirner, e con lui tutti i rappresentanti della rivolta nichilista, corrono al limite, ebbri di distruzione. Dopo di che, scoperto il deserto, bisogna imparare a sussistervi. Comincia la ricerca estenuante di Nietzsche.
"In ultima analisi, non è dunque un pugno di governanti quello che ci schiaccia, ma è l’incoscienza, la stupidità dei montoni di Panurgo che costituiscono il bestiame elettorale. Noi lavoreremo senza tregua in vista della conquista della “felicità immediata”, restando partigiani del solo metodo scientifico e proclamando con i nostri compagni astensionisti: L’ELETTORE, ECCO IL NEMICO! E adesso alle urne, bestiame!” Manifesto dei redattori del giornale francese “L’Anarchie”, 1906
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