mercoledì 10 aprile 2013

L'inganno

Vi sono tre tipi di tiranni: alcuni ottengono il potere in base alla scelta del popolo; altri con la forza delle armi; gli ultimi infine per successione dinastica. Coloro che l'hanno avuto per diritto di guerra si comportano nel modo che tutti ben conoscono, trovandosi, come si usa dire, in terra di conquista. Chi invece nasce re non è certo migliore, anzi essendo nato e cresciuto in seno alla tirannia la natura di despota l'ha succhiata con il latte: considera infatti i popoli che gli sono sottomessi alla stregua di servi avuti in eredità e, secondo l'inclinazione che si ritrova, tratta il regno da avaro o da scialacquatore come fosse cosa sua propria. Infine per quanto riguarda colui che ha ricevuto il potere dal popolo, mi sembra che dovrebbe essere più sopportabile e credo lo sarebbe se non fosse per il fatto che una volta vistosi innalzato sopra tutti gli altri, gonfiato da un sentimento che non saprei definire ma che tutti chiamano senso di grandezza, decide di non scenderne più. Di solito poi costui fa conto di lasciare ai figli il potere che il popolo gli ha affidato; e dal momento che essi si mettono in testa questa idea è uno spettacolo tremendo osservare come sanno superare in ogni tipo di vizi e perfino in crudeltà gli altri tiranni, non trovando altro metodo per rafforzare la nuova tirannia se non quello di accrescere la schiavitù e di sradicare la libertà dall'animo dei loro sudditi a tal punto che, per quanto l'abbiano ben presente nella memoria, riescono a fargliela perdere. Così, a dir la verità, vedo che tra i vari tipi di tirannide vi è qualche differenza ma non noto che vi sia la possibilità di una scelta, poiché pur essendo diverse le vie per arrivare al potere il modo di regnare è sempre più o meno lo stesso. Coloro che sono eletti dal popolo lo trattano come un toro da domare; chi ha conquistato il regno pensa di avere su di lui il diritto di preda; chi infine lo ha ereditato considera i sudditi come suoi schiavi naturali.A questo proposito però vorrei chiedere: ammettiamo per caso che oggi nasca un tipo di gente del tutto nuovo, non abituata alla servitù né allettata dalla libertà, che non sappia assolutamente nulla dell'una e dell'altra cosa se non a malapena i nomi; se a costoro venisse presentata l'alternativa tra l'esser servi o il vivere liberi secondo quelle leggi che stabiliranno fra loro di comune accordo, che cosa sceglierebbero?

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