Ormai è
provato... La vita è dolore! Ma noi abbiamo imparato ad amare il dolore, per
amare la vita! Perché nell'amare il dolore abbiamo imparato a lottare. E nella
lotta — nella lotta soltanto — sta la gioia del vivere nostro. Restare sospesi
a metà non è mestiere per noi. Il cerchio di mezzo simboleggia il vecchio
"sì e no". L'impotenza del vivere e del morire. È il cerchio del
socialismo, della pietà e della fede. Ma noi non siamo socialisti... Siamo
anarchici. E individualisti, e nichilisti, e aristocratici. Perché veniamo dai
monti. Da vicino alle stelle. Veniamo dall'alto: da ridere e maledire! Siamo
venuti ad accendere sulla terra una selva di roghi, per illuminarla lungo la
notte che precede il grande meriggio. E i roghi nostri saranno spenti soltanto
quando l'incendio del sole scoppierà maestoso sul mare. E se quel giorno non
dovesse venire, i nostri roghi continueranno a crepitare tragicamente fra la
tenebra della notte eterna. Perché noi amiamo tutto ciò che è grande. Siamo gli
amanti di ogni miracolo, i fautori d'ogni prodigio, i creatori d'ogni
meraviglia! Sì: lo sappiamo!... Vi sono cose grandi nel bene come nel male. Ma
noi viviamo al di là del bene e del male, perché tutto ciò che è grande
appartiene alla bellezza! Anche il "delitto". Anche la
"perversità". Anche il"dolore"! E noi vogliamo essere
grandi come il nostro delitto! Per non calunniarlo. Vogliamo essere grandi come
la nostra perversità! Per renderla cosciente. Vogliamo essere grandi come il
nostro dolore. Per esserne degni. Perché veniamo dall'alto. Dalla casa della
Bellezza. Siamo venuti ad accendere sulla terra una selva di roghi per
illuminarla lungo la notte che precede il grande meriggio. Fino l'ora in cui
l'incendio del sole scoppierà maestoso sul mare. Perché vogliamo celebrare la
festa del gran prodigio umano. Vogliamo che l'anima nostra vibri in un nuovo
sogno. Vogliamo che da questo tragico vespro sociale il nostro "io"
ne esca calmo e fremente di luce universale. Perché siamo i nichilisti dei fantasmi
sociali. Perché sentiamo la voce del sangue urlare di sotterra. Prepariamo le
paramine e le torce, o giovani minatori. L'abisso ci attende. Precipitiamoci in
fondo:
Verso il nulla
creatore!
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