Si parla dello scopo morale della vita;
non si ha il diritto di uccidersi; il suicidio è una vigliaccheria…
Eppure noi ci suicidiamo parzialmente tutti i giorni.
Io mi suicido quando acconsento a rimanere
in un locale dove il sole non penetra mai.
... Io mi suicido quando faccio ore di lavoro che so inutile.
Io mi suicido ogni volta che acconsento ad ubbidire
a uomini e a leggi che mi opprimono.
Io mi suicido quando con un gesto conferisco
ad un individuo il diritto di governarmi
durante quattro anni.
Il suicidio completo non è che l’atto finale
dell’impotenza totale a reagire contro l’ambiente.
"In ultima analisi, non è dunque un pugno di governanti quello che ci schiaccia, ma è l’incoscienza, la stupidità dei montoni di Panurgo che costituiscono il bestiame elettorale. Noi lavoreremo senza tregua in vista della conquista della “felicità immediata”, restando partigiani del solo metodo scientifico e proclamando con i nostri compagni astensionisti: L’ELETTORE, ECCO IL NEMICO! E adesso alle urne, bestiame!” Manifesto dei redattori del giornale francese “L’Anarchie”, 1906
giovedì 13 dicembre 2012
La gioia di vivere dov'è finita ?
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