La rivoluzione è
la distruzione di tutti i legami coercitivi; è l'autonomia dei gruppi, delle
comuni, delle regioni; la rivoluzione è la libera federazione creata da un
desiderio di fratellanza, da interessi individuali e collettivi, dai bisogni
della produzione e della difesa; la rivoluzione è la costituzione di
innumerevoli liberi raggruppamenti basati sulle idee, i desideri e i gusti
delle masse; la rivoluzione è la formazione e lo scioglimento di migliaia di
corpi rappresentativi, distrettuali, comunali, regionali e nazionali, che, non
avendo alcun potere legislativo, servono a diffondere e coordinare i desideri e
gli interessi di popoli vicini e lontani, e che agiscono tramite informazioni,
consigli ed esempi.
La
rivoluzione è la libertà dimostrata nel crogiolo dei fatti, e dura finché
dura la libertà, cioè fino a quando gli altri, traendo vantaggio dalla stanchezza
che si abbatte sulle masse, dalle inevitabili delusioni che conseguono da
speranze esagerate, dagli errori umani, riescono a costituire un potere che,
appoggiato da un esercito di mercenari e coscritti, impone la sua legge,
arresta il movimento al punto che ha raggiunto, per poi dare il via alla
reazione.
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