Foto di Marco Giustiniani - La pecora nera
dei giorni ci stramazzano. E cantiamo
per questa ultima ora: noi cantiamo
la nostra bellezza negata. E siamo vivi.
Vagano spore al vento, ali del cuore
che chiama il sangue a sé, che lo fa scorrere
nei fiumi delle vene, ai venti caldi
dei desideri che ci sono tolti. E siamo vivi.
E sono mari i nostri desideri,
percorriamo foreste di memoria
tra poco incenerite, ed ora splendide.
Cenere i tronchi, i mari in secca. Ma noi vivi,
vivi più vivi della mano che martoria. Chi ci nega
la luce ignora questo: siamo vivi
nella gloria del male che ci è dato,
nel silenzio del colpo che ci è inferto.
Muti, dimenticati.
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