Come è possibile per esempio comportarsi, da un lato come se nulla al mondo avesse più importanza della letteratura, e dall’altro ci risulta impossibile non vedere attorno che le genti lottano contro la fame e sono obbligate a considerare che la cosa più importante per loro è arrivare alla fine del mese? Perché egli (lo scrittore) inciampa in un nuovo paradosso: egli, che non voleva scrivere che per quelli che hanno fame, scopre che solo quelli che hanno abbastanza da mangiare hanno la possibilità di accorgersi della loro esistenza.
"In ultima analisi, non è dunque un pugno di governanti quello che ci schiaccia, ma è l’incoscienza, la stupidità dei montoni di Panurgo che costituiscono il bestiame elettorale. Noi lavoreremo senza tregua in vista della conquista della “felicità immediata”, restando partigiani del solo metodo scientifico e proclamando con i nostri compagni astensionisti: L’ELETTORE, ECCO IL NEMICO! E adesso alle urne, bestiame!” Manifesto dei redattori del giornale francese “L’Anarchie”, 1906
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