Ammanettate il vento
se credete che vi scombina i capelli il vento che entra nelle case per consolare il pianto il vento che entra nelle case. Ammanettate il pianto se credete per tranquillizzare il mondo il pianto che matura nei petti e distrugge le mura e spegne le candele e distrugge le mura e spegne le candele. Ammanettate la fame se credete di difendervi i galloni ma la fame non ha braccia il pianto non ha vergogna ma la fame non ha braccia il pianto non ha vergogna il vento non conosce sbarre / barriere. Ammanettate le ombre che di notte vanno nei giardini a mettere bandiere sopra le pietre e chiamano a voce forte le madri che non hanno più sonno e vegliano dietro le porte (chiuse) ammanettate i morti. Ammanettate i morti se credete. |
"In ultima analisi, non è dunque un pugno di governanti quello che ci schiaccia, ma è l’incoscienza, la stupidità dei montoni di Panurgo che costituiscono il bestiame elettorale. Noi lavoreremo senza tregua in vista della conquista della “felicità immediata”, restando partigiani del solo metodo scientifico e proclamando con i nostri compagni astensionisti: L’ELETTORE, ECCO IL NEMICO! E adesso alle urne, bestiame!” Manifesto dei redattori del giornale francese “L’Anarchie”, 1906
venerdì 14 settembre 2012
Versi per la libertà
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